10 - GROTTA ZINZULUSA
P.zzale Zinzulusa
Grotta Zinzulusa è sicuramente una delle manifestazioni più importanti del carsismo costiero pugliese.
La grotta si apre sul mare con uno spettacolare arco naturale frutto del carsismo e della violenta azione demolitrice del mare. Nella zona di accesso, dalla volta, simili a stracci, pendono le caratteristiche stalattiti che danno il nome alla grotta; “Zinzulusa”, cioè “grotta stracciona” nel dialetto del posto. L’interno si presenta ricco di stalattiti e stalagmiti. Ben due gli affioramenti in grotta di acqua dolce: “Laghetto” e “Cocito”. Ma la grotta Zinzulusa presenta anche particolarità biologiche, paletnologiche e paleontologiche sicuramente uniche tra le grotte d’Italia. All’interno del paleo-fiume che ancora scorre ai livelli più bassi del condotto carsico, vive la Thyphlocaris salentina, gamberetto privo di occhi e pigmentazioni e la Spelaeomysis bottazzi, misidaceo dalle antenne poligeminate, Higginsia ciccaresei, spugna stibogia unica nel suo genere.
Una nutrita colonia di pipistrelli (Rinofilo minore, Rinofilo maggiore, Rinofiloeuriale, Miottero) utilizza dalla primavera all’autunno, la parte più profonda della grotta (non aperta al pubblico) per la riproduzione e l’allevamento dei piccoli.
Grotta Zinzulusa è stata frequentata dall’uomo preistorico che abitò l’avangrotta (stazione neolitica, eneolitica, paleolitica), la parte più profonda della grotta (il Duomo – reperti paleolitici e neolitici) ed utilizzò il laghetto interno per attingervi l’acqua e, probabilmente, lasciare doni ad una qualche divinità (ritrovamenti di vasi della cultura di Piano Conte, Serra d’Alto e Dianqa. Reperti eneolitici, protostorici, romani oltre a depositi di animali preistorici).